I giganti neri - comedy

                                                I giganti neri



Per me non stai dicendo nulla, e credo che tutti i nemici che avevo me li sono fatti amici. Credi che sia un vantaggio avere amici? Ecco, adesso che la terapia è finita mi posso divertire come scrittore, non riuscivo a capire bene perché non mi spiegavano bene, finché misero in campo facce credibili, i veri professionisti dei messaggi ''hey, fai come dico io o sei morto''. Quelli che piacciono a me, come i film dei servizi segreti e polizia, quelli forti e seri. Quelli credibili. Adesso mi è tutto chiaro, aspetta, penso solo a fare soldi adesso e me ne frego di tutto e tutti, tanto quelli che mi vogliono bene ci sono, e sai, mi sono affezionato anch'io ma non usare parole dolci, a me fanno cagare le smancerie. Quindi affezionato un corno. E poi, o mi scrivi delle mail con messaggi chiari e diretti o mi mandi dei professionisti, perché io i dilettanti non li capisco, se mi devi parlare in codice voglio solo i migliori. Così va meglio. Ci capiamo. Io capisco solo i professionisti, i migliori al mondo, le faccette da mingherlini non le capisco. Voglio i giganti, quelli veri. Duri e incazzati. Finalmente i giganti neri, tutto d'un pezzo, dei giganti della legge. Due metri e 20 con spalle larghe come degli armadi, a quelli li devi dare retta. Quando è tutto nero c'è poco da combattere, ti schiaccia vivo. A me sembra che ancora non hanno capito né dall'una parte e né dall'altra. E che domani sarà davvero l'inferno in Italia e Sardegna. A me sembra che chi deve pensare anche ai miei interessi sia economici che di riservatezza non abbia ancora capito bene, e che stiano sfottendo sia dall'una parte che dall'altra. Domani lo capiranno che dovevano fare come dico io, al cimitero lo capiranno molto bene. Domani ci sarà l'inferno in Italia e Sardegna. Adoralo e non ti farà del male, lui non vuole gli schiavi di Dio e nemmeno i suoi servi, lui vuole gli adulatori. 

A me non sembrava una possessione, mi sembrava una specie di forza non elettrica ma magnetica, come una scarica elettrica, ma diversa, un colpo potente che mi ha fatto sbalzare dal letto. Io recitai il diavolo manipolato dalla suggestione, perché non capivo che razza di energia fosse. Che cazzo era! Urlai rabbrividito, ''ti prendo a calci nel culo!'' Diedi pugni e calci nell'aria incredulo di quella forza. Sembrava come quei film di Satana dove l'indemoniato faceva volare in aria l'esorcista e farlo sbattere contro il muro. 

Ma allora che ci faccio all'inferno? Quale inferno dirai. Non esiste l'inferno, era solo Dante. Io non sono Dante, ma vai…

Prendimi da tutte le angolazioni, ti voglio così, bella e tenera come i sofficini findus, brava brava brava. 

Ti prendo a calci nel culo, ho il ginocchio spaccato e adesso fa male e mi sta già venendo il nervoso. Mi sono pentito di non aver fatto l'intervento chirurgico. Fa male e ho già il sangue a mille, sono arrabbiato, se non la smette di fare male prendo una sega e taglio la gamba.

Guarisci figlio di puttana o ci metto un pezzo di ferro al posto di ossette da pinocchio.


Tutta la mia carriera, tutta la mia vita era basata su quella formica, tutti i miei segreti, ma questi continuavano a indagarmi, indagavano il nulla, per degli innocui messaggi. Tu te tu te tu te, vedi tu sei te tu te tu, vedi tu sei te tu te tu ma quando lo confiscano? Continua a pensare a me.







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