Due pagine di libro - IL PADRE
Il PadreNon volevo saperne niente di quelle armi distruttive, così le gettai tutte nel water.
Loro mi dissero: «Ma con queste puoi difenderti!».
Io preferivo non difendermi affatto. Non ebbi nemmeno il coraggio di tenerle in mano. Le armi semplicemente non mi piacevano, punto.«Sei in pericolo», insistevano, «devi difenderti o ti uccidono».
Erano armi in grado di ammazzare un centinaio di persone con un solo colpo.
Mi consegnarono i manuali con i codici di accesso, ma i media mentivano: parlavano di terremoti. Non erano terremoti, erano laser.Un giorno, per errore, ne attivai uno. Mi colpì in pieno, secco. L’avevo acceso. Ci rimasi quasi stecchito. Se avessi alzato l’intensità, sarei volato via. Mi fece schizzare fuori dal letto come una lepre spaventata.Ovviamente, se il Presidente avesse saputo che possedevo quelle cose, mi avrebbero sbattuto in galera per cent’anni. Allora inventai la storia delle possessioni demoniache.Non riuscivo a reagire. Era il nulla, solo il nulla. Presi a calci l’aria.Quelle armi erano state distribuite a comuni civili direttamente dal CERN di Ginevra. Io le battezzai «gli ants».Poi, pensando che in fondo mi aveva anche fatto bene, ne rivolevo ancora: volevo di nuovo schizzare fuori dal letto come una lepre. Ma non ricordavo più come si faceva.È meglio mentire o dire la verità?
Loro mi dissero: «Ma con queste puoi difenderti!».
Io preferivo non difendermi affatto. Non ebbi nemmeno il coraggio di tenerle in mano. Le armi semplicemente non mi piacevano, punto.«Sei in pericolo», insistevano, «devi difenderti o ti uccidono».
Erano armi in grado di ammazzare un centinaio di persone con un solo colpo.
Mi consegnarono i manuali con i codici di accesso, ma i media mentivano: parlavano di terremoti. Non erano terremoti, erano laser.Un giorno, per errore, ne attivai uno. Mi colpì in pieno, secco. L’avevo acceso. Ci rimasi quasi stecchito. Se avessi alzato l’intensità, sarei volato via. Mi fece schizzare fuori dal letto come una lepre spaventata.Ovviamente, se il Presidente avesse saputo che possedevo quelle cose, mi avrebbero sbattuto in galera per cent’anni. Allora inventai la storia delle possessioni demoniache.Non riuscivo a reagire. Era il nulla, solo il nulla. Presi a calci l’aria.Quelle armi erano state distribuite a comuni civili direttamente dal CERN di Ginevra. Io le battezzai «gli ants».Poi, pensando che in fondo mi aveva anche fatto bene, ne rivolevo ancora: volevo di nuovo schizzare fuori dal letto come una lepre. Ma non ricordavo più come si faceva.È meglio mentire o dire la verità?