''L'interrogatorio'' - 8 pagine senza correzione

     L’Interrogatorio

Imputato - Guardi tenente che io non faccio uso di droghe da quando ero ragazzino e che nemmeno a Londra mi drogavo....quindi se lei sta insinuando che sia coinvolto in affari di spaccio o minacce io non ho nulla a che fare.

Se vuole sapere come mi rifornivo all'epoca, la prendevo in chiesa dal prete. Come crede che se la sia costruita la nuova chiesa? 

Questo non glielo so dire, non so quanti contatti aveva col Vaticano, so che a Roma c'erano degli appigli ma non so se erano vicini al vaticano.

Ma io i soldi li mettevo sempre nel cestino delle offerte.

Non le posso dire il nome del prete, avevo fatto delle confessioni. Credo che Berlini ci forniva assistenza durante lo smistamento della merce, assistenza anche fiscale.

Tenente - Mi dica della sua carta di credito, come mai aveva dei dati falsi?

Imputato - Questo non lo so ma credo qualcuno mi voleva coprire.

Tenente - A quale scopo?

Imputato - Non al mio, non ai miei, qualcuno a cui facevo comodo.

Tenente - Chi le consigliava le battute in missione?

Imputato - Non lo so nemmeno io, a me bastava leggere in falsetto e sapevo cosa dire, non sbagliavo mai.

Tenente - Cosa vuol dire in falsetto?

Imputato - Tenente, lei non conosce il falsetto?

Tenente - Lei è molto bravo a mentire, ci sa nascondendo la verità con la tecnica del caos, da cosa scappa e da chi?

Imputato - Cosa sarebbe la tecnica del caos?

Tenente - Lei crea confusione per nascondere il vero dal falso.

Imputato - Lei mi spiega come facevo a sapere degli affari di Sergei quando io ero sempre solo? Sa quante parole lui mi ha detto in 6 mesi di lavoro? Credo nemmeno una, mi comunicava con lo sguardo.

Tenente - Le comunicava con lo sguardo?

Imputato - Sì e bigliettini, ma erano scritti con una lingua a me sconosciuta.

Tenente - Il Russo.

Imputato - E lei che ne sa? Poteva essere Greco. Lui mi diede le chiavi e un DVD  e mi disse: è tutto tuo, mettiti al lavoro.

Tenente - E lei non sapeva gli affari dietro il banco?

Imputato - Non so nulla.

Tenente non la seguo più. Queste domande mi stanno facendo venire il mal di testa. Io so solo che volevo tutto quello che era bello, volevo...

Tenente - Lei voleva tutto, non solo, voleva anche l'impossibile, ciò che non esisteva, non aveva limite ai suoi vizi, alle sue voglie e desideri. Lei si sentiva così forte che pensava fosse tutto a portata di mano.

 Lei voleva solo fare l'artista e da una cosa, un sogno ne sono nate altre, lei si è inventato tanti ruoli in questa società.

Imputato - Volevo diventare più grande di Leonardo.

Tenente - La sua megalomania di cose impossibili l'ha portata a cose macabre, tanti omicidi pur di andare avanti.

 Lei non può cambiare la storia, nessuno al mondo può e potrà diventare più grande di Leonardo, se lei non si dà una controllata ucciderà altra gente.

Ti prestavi bene a seguire gli ordini. Ma non sapevi da chi e per che cosa. Ti creavi un film in testa e non ne uscivi vivo, anzi non ne uscivano vivi gli altri e hai fatto una carneficina.

Imputato - Le ripeto che non ricordo nulla. Io non so di cosa sta parlando.

Tenente - Te lo ricordo io: Marco Semato, sgozzato con coltello da cucina mentre dormiva, fatto a pezzi e messo al forno. Simone Mula, impiccato e tagliato a pezzi. Luca Muraglio, annegato nella sua vasca da bagno e poi imbalsamato. Franco Ferraglia, mutilato e poi bruciato vivo. Stefano Sempronio, incollato e dato in pasto a un coccodrillo. Michele Lauro, prima accecato e poi tagliato gli organi genitali per farlo morire dissanguato. Devo continuare? Non basterebbe un giorno.

Imputato - Esistono anche criminali indipendenti, associare sempre un delitto a legami con organizzazioni criminali ha solo uno scopo mediatico commerciale. Non capisco perché mi avete coinvolto con questa investigazione con cui io non ho nulla a che fare.

Tenente - Allora adesso si ricorda? Sta ammettendo le sue colpe? I suoi delitti?

Imputato - Signor tenente, sto solo facendo il suo gioco, se lei dice che questi sono miei omicidi io la credo, ma ciò non vuol dire che ne sia consapevole. Cosa vuole da me? Una confessione? Sì, sono stato io, se è quello che vuole che io pensi.

Tenente - Lei chiama dei delitti un gioco? Queste  parole aggravano la sua posizione. Lei farebbe saltare i nervi anche a un monaco buddhista, le consiglio di collaborare senza fare battute azzardate, le ricordo che sta parlando di fronte alla legge, e che questo non è un film.

Imputato - Se lei è la legge mi dovrebbe dare tutto il potere per difendermi, ma qui sembra che mi siano fatte delle accuse senza prove in mano, sembra che le vostre siano solo insinuazioni.

Tenente - Adesso le faccio vedere anche le prove. Sicuramente mi dirà che questa persona non è lei, magari è un clone.

Imputato - Vorrei sapere perché sto qui a parlare con voi senza un avvocato, inizialmente sembrava solo un semplice interrogatorio, ora sono uscite accuse di delitti, prove schiaccianti e tutto senza un avvocato.

Tenente - Qui la legge sono io e io decido se darti un avvocato o meno. Vedi ragazzo, tu ti sei cacciato in un bel guaio e pensavi di farla franca, ma non avevi fatto i conti con me, anzi con noi. Avevi calcolato ogni minimo dettaglio alla perfezione ma qualcosa ti è sfuggito di mano.

Imputato - Lei continua con queste accuse ma io non la posso venire incontro perché non ricordo nulla e non mi posso difendere su una cosa che non so di aver fatto. Per quel che mi riguarda lei sta bluffando.

Tenente - Mi parli quasi da saggio e persona superiore a me. Mi chiedo dove trovi tutta questa sicurezza in te, ma credo che a breve non ce l’avrai più.

Imputato - Mi chiami un avvocato!

Tenente - Crepa!

Imputato - Cosa ha detto? Ma che razza di uomo della legge sarebbe lei?

Tenente - Che fai ora? Chiami i Carabinieri? Tu sei solo uno sporco assassino, un carnefice che ha rovinato tante famiglie, un verme da fogna. Sai che adesso rimarrai inchiodato su quella sedia per ore, giorni, settimane, sino a rispondere a tutte le mie domande. Innanzitutto iniziamo da Lory. Come l’hai conosciuta?

Imputato - E chi sarebbe questa Lory? Nemmeno la conosco.

Tenente - Non faccia il finto tonto. Sai benissimo di chi sto parlando. L’hai conosciuta in discoteca? Al bar? A noi risulta che la conosci molto bene, anzi benissimo. Hai fatto un macello, una, due, tre, cento ragazze, mille, le volevi tutte e hai creato il caos ovunque andavi. Cercavano tutti te.

Imputato - Io ho sempre chiesto i miei diritti, credo anche in passato. Già sapevo di essere indagato e chiesi ai miei amici che reato avessi commesso. Chiedevo solo di avere la mia libertà di movimento.

Tenente - Tu chiedi la libertà? Forse non sai che non avrai più un solo giorno libero della tua vita!

Imputato - Senta lei sta inventando tutto!

Tenente - Rispondi a questa domanda: dove ti trovi?

Imputato - Io so solo che sono in caserma delle forze dell’ordine. Non so nemmeno come sono finiti qui.

Tenente - Che ore sono?

Imputato - La smetta, che domande sono queste?

Tenente - Senti ragazzo tu a me la smetta non lo dici o ti do altri 100 anni di galera, dimmi che ore sono.

Imputato - Sono le 8 di sera.

Tenente - Certo lo hai visto nell’orologio davanti a te, vedi che sei furbo?

Imputato - Mi arresti e mi dia l’ergastolo pur di finirla con queste cazzate tenente.

Tenente - Prima ti faccio sputare sangue dalle orecchie e ti lego al lampadario! Adesso ti leggo quello che hai scritto nei messaggi alla tua prima vittima, cosi’ magari ti torna la memoria. 

Ti amo alla follia Luigina, dal primo momento in cui ti ho vista mi si sono aperte le palpebre come se avessi visto un angelo, non potevo che munirmi della mia arma di seduzione e farti mia. Io e te e nessun’altro, con o senza il tuo consenso io sono venuto a prenderti amore mio. Bisogna debellare il crimine e io sono l’uomo giusto. Sai quante volte mi sono visto The Punisher? Era il mio film preferito. Tu e io col sangue in mano, di loro, di quelli, coloro che hanno rovinato la mia vita. Ho scelto te come esca perché sono sicuro che a loro piacerai tantissimo. Ti userò con il cuore in mano e tu farai il mio gioco. Un’esca perfetta per compiere i miei delitti perfetti. Puliremo la società dalla feccia umana, le strade saranno più pulite e puzzeranno meno di fogna. Sarai la Regina dei miei affari sporchi, la protagonista delle mie missioni. Ti farò conoscere il senso di vendetta perché ne hai bisogno anche tu. Sicuro di me stesso di farò viaggiare in un altro mondo, quello dell’onore e dell’orgoglio. Saprei gustare il senso del potere come solo io ti presenterò. Ti piacerà, proverai gusto estremo nel vedere le loro carcasse viscide, saprai assaporare la loro morte come se fosse il senso della tua vita. Ne faremo a pezzi a decine, a centinaia. 

Adesso ti dico il mio primo piano, lo chiamerò il sacrificio di Satana. Andrai a casa sua, con i tacchi a spillo e la borsa rossa. Ti vestirò con calze a rete e gonna corta. Sarai molto attraente e ti lascerò anche tanti pezzi da 500 nel portafoglio, che gli mostrerai per farlo stare tranquillo.

Tenente - Come me lo spieghi? Chi stava scrivendo secondo te? Adesso ti faccio leggere i capitoli successivi.

Luigina, ho parlato con i Greci e vogliono comprare gli organi. Ma tu glieli devi cucinare. Non vogliono nulla crudo e si vogliono gustare tutto con le spezie. Tu sarai la loro cuoca. Sai che ho intenzione di riprendere tutto con una telecamera professionale. Ci voglio fare un film. Adesso ti spiego in che modo li voglio uccidere. Ti spiego ogni passaggio e cosa dovrai fare tu. Allora: loro dovranno morire legati, prima bruciati con della benzina e poi li taglio tutte le dita, sia dei piedi che delle mani. Li stacco la pelle con un coltello riscaldato, poi li punzecchio della carne calda. Prendo degli aghi e glieli infilzo negli occhi. Poi prendo delle tenaglie e li stacco le ossa delle braccia dalle spalle. Del corpo non rimarrà più nulla tranne gli organi. Questi Greci sono nobili dell’alta borghesia.

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